Il computer quantistico nasce già vecchio! Ecco il Super-Computer

Il computer quantistico nasce già vecchio! Ecco il Super-Computer

Da Milano l’annuncio shock di una nuova nanotecnologia.

Negli ultimi mesi si è fatto un gran parlare del futuro delle comunicazioni, attraverso la scoperta del rivoluzionario “computer quantistico”.

Si pensava fosse il massimo che si potesse ottenere dalla scienza applicata ai microprocessori di calcolo. Una tecnologia che consentirebbe di eseguire milioni di operazioni in più rispetto ad oggi in molto meno tempo. E grazie a ciò si parlava delle nuove frontiere che la scienza avrebbe potuto valicare.

Da Milano, e precisamente dal Politecnico, arriva però una notizia bomba. Un computer completamente italiano sarà in grado di surclassare le prestazioni dei computer quantistici come oggi li concepiremmo. È un annuncio di straordinaria importanza che pone il nostro Paese all’avanguardia nel mondo della tecnologia del futuro.

Il Super-Computer italiano, oltre ad essere più veloce rispetto ai “normali” computer quantistici, sarà in grado di soddisfare le esose richieste della futura intelligenza artificiale che si svilupperà grazie alle nuove scoperte.

Cos’è il Super-Computer

Ma c’è di più. L’equipe del Politecnico di Milano, guidata dal Prof. Daniele Ielmini, sovverte addirittura le logiche di processione dei dati da parte dei calcolatori.

Attualmente, infatti, gli elaboratori digitali risolvono ogni singolo calcolo in tre distinte fasi: spostamento dalla memoria all’unità di calcolo, esecuzione delle operazioni, trascrizione in memoria.

Col Super-Computer, al contrario, sarà possibile ottenere il calcolo direttamente in memoria, evitando quindi ben due trasferimenti di dati.

Tutto ciò sarà possibile anche grazie ad un nuovo componente elettronico: il memresistore (nome dato dalla contrazione di “memoria resistore). Grazie ad una griglia di questi componenti di dimensioni nanometriche è possibile memorizzare i dati analogici rendendo possibili i calcoli senza spostare le informazioni.

Queste matrici, della misura di un miliardesimo di metro, vengono create in-house nello stesso Politecnico di Milano. E precisamente in una stanza asettica del Polifab.

Uno tra i milioni di sviluppi? La guida autonoma degli autoveicoli. Grazie alla velocità di calcolo e la capacità di acquisire miliardi di informazioni, le prossime auto a guida automatica saranno in grado di distinguere la presenza e la natura di un ostacolo molto primo rispetto alla concezione umana. Sarà in grado inoltre di trasferire le informazioni alle parti meccaniche ed elettroniche del veicolo in un  tempo infinitamente inferiore alla reazione dell’uomo.

Senza contare che i limiti sarebbero fissati esclusivamente dalla fantasia.

 

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